IL RICORDO

da "Eco delle Valli": settimanale indipendente di informazione, sport e cultura - N° 13 del 1° aprile 1986

 

 E’ scomparso a Tirano Renzo Antamati

QUANDO L'ARTIGIANATO E' ARTE

Ogni aspetto della vita locale era un motivo per la sua ricerca estetica.

 

di Renzo Sertoli Salis*

 

E' morto nella sua Tirano, alla bella età di ottantasei anni, colui che non esitiamo a chiamare il più valoroso e il più noto artigiano di Valtellina, e cioè Renzo Antamati, ben degno di fregiarsi della qualifica di mastro in luogo di maestro, alla maniera di mastro Paragon Coppella, dannunziano orafo del Vittoriale.     

 

Nelle valli alpine alcune caratteristiche ne distinguo l'arte, che è provinciale, in confronto con gli aspetti dell'arte nazionale e metropolitana: il ritardo con cui vi arrivano le correnti nuove, gli stili o per così dire le mode, e le labilità dei confini tra arte e artigianato onde non sai dire dove finisca l'una e cominci l'altra.

 

"Pietà Fàpani"

 

Per questo è ben lecito affermare che Renzo Antamati, più che un artigiano, era addirittura un artista come le sue non poche opere dimostrano, di rame sbalzato al martello oppure cesellato o bulinato: vasi, piatti, anfore, arnesi domestici, soprammobili di vario genere e poi ancora oggetti di peltro oppure d'ottone, ma sopratutto pannelli di rame a rilievo.

 

Ogni aspetto, ogni manifestazione della storia o della cronaca tiranese e valligiana, era motivo per la ricerca estetica di Antamati. Ricorderemo così la cuprica raffigurazione che, già posta all'ingresso della casa dei Custodi del Santuario di Tirano, è ora collocata nell'androne del rinnovato e bel san Michele. Essa riproduce l'apparizione della Madonna al Beato Mario Omodei nell'anno di grazia 1504,  mentre altri episodi mariani appaiono in un rilievo sulla portina d'accesso esterna del campanile. Ma il visitatore non frettoloso di Tirano potrà ancora ammirare sul sagrato della Parrocchiale quasi sull'angolo della casa prevostale un altro pannello di Renzo, anch'esso di rame sbalzato, rappresentante la Pesca Miracolosa: qui il pescatore in basso a destra, ossia San Pietro in atto di tirare le reti, è l'autoritratto dell'Antamati: particolare, colto e gentile, questo, a mo' di firma, sull'esempio di tanti nostri artisti rinascimentali.

 

Tutto ciò senza contare i pannelli raffiguranti diversi aspetti della strada - o stradale, come si diceva un tempo - dello Stelvio e che si trovano in una sala di un albergo tiranese sulle rive dell'Adda intitolato appunto, come è noto, alla grande, solenne arteria che congiungeva un tempo l'Italia all'Austria ed ora connette la Valtellina con l'Alto Adige.  Infine citeremo ancora un pannello nella Banca Piccolo al Credito Valtellinese e alcuni monumenti funerari nei cimiteri di Sondrio e di Tirano.

 

La bottega artigiana di Renzo Antamati sul Viale Italia a Tirano aveva chiuso già anni or sono i suoi battenti; ora anche mastro Renzo Antamati ha chiuso quegli occhi, già da tempo indeboliti, che tanto avevano fissato il martello o il bulino della sua professione. Rimangono di lui i numerosi lavori che ci ricordano un'abilità tecnica e un'onestà estetica ed espressiva che è propria della sana tradizione e del robusto equilibrio delle genti di montagna.

           

* Renzo Sertoli Salis, già docente di Diritto nell'Università Statale di Milano e alla Bocconi, membro di alcune accademie di scienze e lettere italiane, presidente emerito della Società Storica Valtellinese, autore di una produzione scientifica e letteraria che spazia dal diritto alla politica internazionale, dalla bibliografia alla filologia, dalla poesia epigrammatica alla storia.