Il 29 settembre scorso, alla presenza del Vescovo di Como, Mons.
Felice Bonomini ha avuto luogo sul piazzale della Basilica a Madonna di Tirano
la solenne inaugurazione dell'ultima opera del Tiranese Mastro Antamati, raffigurante
l'Apparizione della Vergine al Beato Mario degli Homodei. E' stato questo
l'ultimo atto di una dura fatica condotta dal nostro artista in tre mesi di
paziente e pacato lavoro. Raffigurare un evento che ha lasciato una impronta profonda non solo nella storia della Chiesa,
ma anche nelle vicende politiche della valle aduana non è stata per
l'artigiano impresa da poco.
Il soggetto,
già sfruttato da pittori e scultori, doveva essere elaborato da Mastro Antamati in un modo nuovo, originale, che non
togliesse però nulla al significato della Apparizione e alla concretezza
delle figure.
L'opera realizzata in tre mesi, dal
bozzetto all'imbrunitura, è ora visibile sulla facciata del convento dei Servi
di Maria; la critica, e specialmente quanti dotati di una certa competenza
hanno avuto la possibilità di ammirare questo capolavoro espressero all'indirizzo del nostro concittadino giudizi lusinghieri.
Rispettato il
soggetto, l'Apparizione realizzata da Mastro Renzo è un connubio felice di
modernità e di astratto, di stile e di mestiere, di rudezza e di dolcezza.
L'Apparizione è
riportata ai nostri occhi con freschezza. La figura del Beato Mario, così
umana e così staccata al tempo stesso dai campi e dai vigneti che campeggiano
alle sue spalle sembra voglia significare che è possibile per l'uomo, solo che
lo voglia, avvicinarsi al cielo e a Dio.
La dolcezza della Vergine che si alza,
poggiando i piedi su una nube e mettendo in ombra la natura circostante senza
rimanerne contaminata, afferma la possibilità di un ponte spirituale tra la
terra e il cielo.
La chiesa,
sospesa sull'abisso, ne indica il modo e le parole che campeggiano sulla
stupenda scena rispondendo ad una tacita domanda tolgono l'astratto all'insieme
portandolo sino all'uomo che, chino sul solco, con il sudore della propria
fronte acquista per sé e per i cari il pane quotidiano.
(articolo non firmato)